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C'era, c'è stato, c'è...
Il 23 novembre 1980 a Forino
 
 

C’era...
il paese vuoto,  le nocciole per strada, l’odore del mosto,
la solidarietà tra poveri, rare auto in giro, il mercato,
la Domenica, il cinema, i “cunti” dei nonni...
e la speranza di un futuro migliore...

C’è stato...
la sera, il boato, il buio,
la sorpresa, la polvere, il terrore,
la morte, il freddo, il dubbio...
e la speranza di un futuro migliore...

C’è...
il cemento,  la rabbia,  l’abbandono,
il traffico, le frane, un paese diverso...
è quello che speravamo?

 

A trent’anni di distanza dal tragico evento che ha segnato il confine temporale tra due epoche differenti,  con questa iniziativa l’Associazione “Saluti da Forino.it” intende portare la società civile forinese a riflettere non sulle occasioni perdute e sulle eterne retoriche riguardanti la ricostruzione, ma su quelli che sono stati i cambiamenti  sociali e come abbiano influito nella trasformazione delle abitudini e delle tradizioni,  nella vita di tutti i giorni. E’ una premessa necessaria. Vogliamo parlare per immagini di cosa è accaduto a Forino e ai suoi abitanti. Il tributo che Forino ha pagato a questa indimenticata catastrofe in termini di vite umane è stato sì doloroso, ma limitato. Tanto, invece, ha perso della sua identità il paese, arresosi a un certo disordine urbano. Il 1980 è diventato una sorta di anno zero, una sottile linea rossa che spacca in due il tempo, separando un prima da un dopo. Oramai conosciamo fin troppo bene l’apocalisse che si scatenò la sera di quel lontano 23 novembre. Un violentissimo terremoto tra il nono e il decimo grado della scala Mercalli. Interi paesi, dai nomi fino ad allora quasi sconosciuti, vennero rasi al suolo. Era già notte alle 19,35, ma all'alba del giorno dopo,  ai soccorritori si presentò in tutta la sua gravità le immani proporzioni della catastrofe. Forino da allora, è profondamente cambiata. In quell’anno zero, dopo un iniziale momento di sbandamento, si fermò per qualche tempo l’emigrazione; il paese, profondamente ferito, ritrovò i suoi figli lontani, conobbe di riflesso anche un certo benessere, figlio della ricostruzione. Un anno dopo il terremoto in un inserto de “Il Mattino” venne ospitato un disegno di Renato Guttuso, dal titolo “I fuochi della speranza”. In essi erano ritratti una donna avvolta in uno scialle, un contadino con la coppola e lo sguardo fiero e una giovane sposa. I simboli reggono una fiaccola le cui fiamme lambiscono i resti del loro paese distrutto. Cosa ne è stato di quei fuochi? Una delle risposte, crediamo si possa trovare nel fatto che, a trent’anni di distanza è ripreso il viaggio di molti nostri compaesani verso l’altrove, in cerca di un lavoro, di sicurezza per la loro vita.
La mostra consta di 24 pannelli dove si ritrovano generalmente tre soggetti fotografici, il “c’era, c’è stato, c’è” motivo conduttore evidenziato dal titolo della manifestazione. I soggetti fotografici, che testimoniano i cambiamenti a cui è stato sottoposto il paesaggio urbano, sono accompagnati da impressioni, notizie storiche, testimonianze, raccolte dai componenti dell’associazione tra coloro che hanno ritenuto opportuno condivide i loro ricordi con il prossimo.
 
Qualche foto del 27 novembre di Salvatore D'Amato

 
Le date dell'esposizione 2010:
Sabato 27 novembre 2010
ore 16.30-20.00
Scuola Primaria "G. Vespucci" - Forino
Convegno e mostra fotografica
Domenica 28 novembre 2010
ore 10.00-12.30
Scuola Primaria "Petruro" - Petruro di Forino
Mostra fotografica
Domenica 5 dicembre 2010
ore 10.00-12.30
Scuola Primaria "A. Laudati" - Celzi di Forino
Mostra fotografica
 
Le date dell'esposizione 2011:
Sabato 19 novembre 2011
ore 9.00-12.30
Palazzo Rossi
Sabato 26 novembre 2011
ore 9.00-12.30/17.00-20.00
Palazzo Rossi
Domenica 27 novembre 2011
ore 17.00-20.00
Palazzo Rossi
 
Le date dell'esposizione 2012:
Domenica 25 novembre 2012
ore 11.00-12.30/17.00-19.30
Congrega del SS Rifugio - Monte dei Morti (adiacente Chiesa di Santo Stefano)

 
Questa manifestazione è stata organizzata dall'Associazione Culturale storico ambientale di promozione territoriale “Saluti da Forino.it”, che ne ha curato il coordinamento, il progetto grafico, i testi, le ricerche e l'allestimento.
Le fotografie della rassegna provengono dagli archivi del geom. Domenico Liguori e di Paolo D'Amato, oltre che dalla pubblicazione “Forino, domenica 23 novembre 1980” dell'avv. Gennaro Vespucci, realizzate da Domenico Liguori e Michael Del Gaizo.
Si ringraziano:
il geom. Domenico Liguori per averci concesso i suoi preziosi negativi;
il Dirigente dell’Istituto Comprensivo di Forino Gregorio Iannaccone per la concessione in uso dei locali;
il Sindaco di Forino Dott. Luigi De Cristofaro, nuovamente il dott. Gregorio Iannaccone, il prof. Gabriele Perrotti, docente di Storia della Filosofia Contemporanea all’Università di Salerno, il dott. Gianni Festa, Presidente del Corecom Campania  e il geom. Stefano Ercolino, coordinatore comunale della Protezione Civile, per il loro intervento al convegno;
il giornalista Salvatore Walter Pompa per la conduzione del dibattito;
Domenico Soda e Marina Riccardi per la realizzazione del contributo sonoro;
tutti coloro che ci hanno reso partecipi dei loro ricordi, emozioni e commenti per la realizzazione delle didascalie ai pannelli;
naturalmente, i tanti intervenuti al convegno e alle esposizioni.