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La Croce,
antico strumento di pena mediante il quale gli antichi
eseguivano le condanne, è il simbolo cristiano della passione e
redenzione del genere umano; ma anche motivo assiduo di dolore,
tormento, tribolazione, che accompagna il cammino della vita. E
ancora, simbolo e motivo di speranza, quindi oggetto di culto
per la cristianità. Ed è sicuramente perseguendo questi
dettami, che nel giorno che segnava il passaggio tra il XIX e il
XX secolo, il 1 gennaio del 1901, che il sacerdote don Crescenzo
D’Anzuoni fece innalzare sul mastio della torre dell' antico
castello una grande croce in legno, come segno di buon auspicio
per il secolo appena iniziato. Pochi anni dopo, però, questa
croce fu abbattuta dalla violenza del vento. Il buon proposito
che aveva animato il sacerdote, fu ripreso qualche anno dopo,
precisamente nel 1934, in occasione del Congresso Eucaristico
che si tenne in Forino.
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La Croce, quella ritratta nella cartolina oggetto del nostro commento,
fu realizzata dagli artisti forinesi del ferro Agostino Capuano, Luigi Avagnano,
Alfonso Campaniello, Ciriaco Iacuzio, Carmine Santorelli e Ciro Parisi.
Il giorno 23 aprile, dopo la celebrazione della Messa nella Chiesa
Matrice della SS Annunziata, officiata dall’Abate di Montevergine
Marconi, partì da quel luogo un numeroso corteo per raggiungere
l’antica Chiesa di San Nicola e recarsi “…su i ruderi del
medioevale Castello, a benedire la grandiosa Croce a ricordo imperituro
del XIX Secolo dell’ Umana Redenzione e del nostro Primo Congresso
Eucaristico”. La processione giunse sul luogo recitando il
Rosario, e “…giunti
sull’erta che ricorda le gesta guerriere dei nostri antenati, in quel
punto così suggestivo donde si domina la immensa valle di Montoro,
donde si vede, nei giorni sereni, un lembo del golfo di Salerno e paesi
e borgate incantevoli, si alza la Croce e distende le sue ampie braccia
in segno di protezione per le popolazioni che vivono ai suoi piedi.”.
Ma anche questa Croce, come la precedente, fu abbattuta da un
uragano di violenza eccezionale che imperversò su Forino qualche anno
dopo. Passò del tempo, passò la tragedia della guerra, ma non tramontò
il desiderio dei forinesi di rivedere la Croce lì sopra, in cima a quel
mastio, simbolo di un passato lontano. E fu così, che nel 1950, tramite
l’impegno economico del committente Angelo Rescigno, un emigrato negli
U.S.A., l'artigiano Alfonso Campaniello, costruì una Croce ancora più
maestosa, utilizzando una tecnica che la rendeva molto più resistente
alla foga dei venti. Eretta in occasione dell’Anno Santo del 1950,
ancora oggi sovrasta la
nostra conca. E speriamo che la sovrasti ancora per molto tempo: come al
solito c’è qualcosa che ne minaccia l’esistenza. La rocca che sorregge
la Croce, oramai è millenaria, e presenta tutti i problemi che possono
interessare una costruzione di tale età.
Gia evidentemente
lesionata, le fenditure che la interessano subirono un consistente
allargamento in occasione dei lavori di realizzazione
di un metanodotto, che passa a poche decine di metri da essa. Negli
ultimi tempi, inoltre, le fenditure si sono ulteriormente allargate,
e il basamento in cemento della Croce, si è leggermente piegato
verso la fenditura più grande. Più volte è stato denunciato questo
stato di cose, ma mai nessun provvedimento è stato preso in proposito. Ogni
commento è superfluo e inutile. Speriamo, comunque, di non dover
perdere un altro simbolo di Forino, per il disinteresse generale che
le istituzioni mostrano verso qualsiasi cosa di valore storico.
segnalazione alle
autorità competenti effettuata il 19/8/2009
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